Le infezioni delle basse vie urinarie nel gatto. Cistite idiopatica felina o FIC
Come per l’uomo, la vescica è lo specchio dell’anima, e lo stato emotivo ha un ruolo importantissimo nella comparsa di patologie a carico delle vie urinarie.
La cistite idiopatica felina (FIC) un’entità clinica piuttosto complessa e rientra nella grande categoria delle patologie delle basse vie urinarie del gatto (vescica ed uretra), meglio chiamate come FLUDT (Feline Lower Urinary Tract Diseases).
Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.
Le FLUDT sono riscontrate con maggior frequenza nei gatti di media età (4-7 anni). Raramente si presentano in gatti di età inferiore all’anno, e in tal caso sono spesso conseguenti ad infezioni batteriche o litiasi (cioè calcoli), associate a difetti anatomici e/o funzionali. Nei soggetti giovani o adulti sono invece frequentemente diagnosticate patologie vescicali idiopatiche (cistite felina idiopatica o interstiziale, Feline Idiopathic/Interstitial Cystitis – FIC).
Quali sono i principali fattori di rischio per lo sviluppo di un’infezione delle basse vie urinarie nel gatto? Ne sono stati identificati diversi, ecco qui di seguito un interessante elenco:
- Sovrappeso
- Sterilizzazione
- Stile di vita sedentario, mancanza di esercizio
- Confinamento e mancato accesso all’esterno
- Stress sociali quali convivenza conflittuale con altri gatti
- Stress ambientali
- Regime dietetico prevalentemente secco
- Scarsa assunzione di acqua
- Razza (persiani, abissini, burmesi, manx, himalayani hanno un rischio molto più elevato rispetto ai siamesi ed europei)
- Sesso (le FLUDT ostruttive colpiscono prevalentemente maschi castrati, in percentuale doppia rispetto alle femmine)
Le FLUDT o infezioni delle basse vie urinarie nel gatto sono ricondotte a causa di natura ostruttiva e non ostruttiva. Quelle di natura non ostruttiva (cistiti idiopatiche) sono le più frequenti.
Tra le cause di tipo ostruttivo figurano principalmente i tappi uretrali e i calcoli. I primi sono concrezioni non organizzate di consistenza molle e pastosa, costituite da una glicoproteina secreta dalla parete vescicale. La secrezione di tale matrice glicoproteica aumenta considerevolmente in corso di infiammazione e può unirsi a cellule di sfaldamento delle base vie e a minerali (prevalentemente cristalli di struvite), dando origine a concrezioni in grado di formare dei veri e propri tappi uretrali.
L’altra causa di tipo ostruttiva è la formazione di calcoli, ovvero concrezioni solide di minerali che possono formarsi per diverse ragioni:
- Supersaturazione dell’urina con sostanze minerali tendenti ad aggregarsi in formazioni cristalline. Tra i fattori favorenti questo fenomeno: modificazioni del pH urinario, ristagno di urina a livello vescicale, diminuito riassorbimento di ioni calcio a livello renale con conseguente ipercalciuria;
- Presenza di sostanze anomale a livello di parete vescicale (es. detriti batterici) che fungono da “nuclei di adesione” per i cristalli;
- Carenza di specifici inibitori della cristallizzazione.
Esistono poi le FLUDT di natura non ostruttiva e la cistite idiopatica felina, come accennato poc’anzi, ne è il rappresentante.
Pur rimanendo valida la distinzione tra patologia ostruttiva e non ostruttiva, le due forme possono coesistere e combinarsi variamente tra di loro. Ad esempio, un’infiammazione cronica vescicale può predisporre alla formazione di tappi uretrali e alla comparsa progressiva di segni clinici associati ad ostruzione.
E ora andiamo nello specifico alla cistite idiopatica felina o FIC (Feline Idiopathic Cystitis)
Che cos’è la cistite idiopatica felina o FIC e da cosa dipende?
La FIC è una patologia complessa e la diagnosi è quasi sempre una diagnosi per esclusione. Delle FLUDT non ostruttive, la cistite idiopatica felina, come già accennato, è la più frequente (dal 55% al 73% dei casi) e colpisce soggetti giovani o adulti.
Si presenta come una cistite non ostruttiva, infiammatoria, non-infettiva ad andamento cronico ricorrente e tendenza recidivante. L’urina è di solito sterile e con sedimento inerte.
Un aspetto interessante è che la FIC condivide certe somiglianze con la cistite interstiziale della donna. Infatti, come questa, è caratterizzata da segni di minzione dolorosa (stranguria).
Secondo alcuni autori, la FIC o cistite idiopatica felina, sembra colpire gatti il cui funzionamento del sistema neuroendocrino è alterato e che sono pertanto più sensibili da un punto di vista emotivo allo stress.
La FIC tende generalmente a risolversi nell’arco di 5-10 giorni, anche in assenza di terapia. Nonostante ciò è importante attuare un opportuno e tempestivo trattamento per i seguenti tre motivi:
- La FIC è una patologia molto dolorosa e stressante per il gatto. L’animale può provocarsi gravi autotraumatismi da leccamento, andare incontro a perdita dell’appetito o anoressia e manifestare disturbi comportamentali.
- La FIC ha una spiccata tendenza a recidivare (>50%), con comparsa di manifestazioni cliniche ad intervalli variabili e assolutamente imprevedibili.
- La FIC può esitare in una forma di tipo batterico e/o ostruttiva, per persistente infiammazione e cronici spasmi della muscolatura uretrale.
Quali sono i sintomi?
I sintomi sono diversificati e non sempre sono presenti tutti nello stesso animale.
- Minzione frequente (pollachiuria). Il gatto entra ed esce dalla lettiera continuamente.
- Minzioni in luoghi inappropriati, fuori dalla cassetta igienica (periuria). Il gatto elimina urine in posti inusuali come pavimento, divani, letti, piatto della doccia, vasca da bagno.
- Presenza di sangue nelle urine (ematuria). Sono evidenti tracce di sangue vivo nelle urine.
- Minzione difficoltosa (disuria). Il gatto miagola e si lamenta mentre urina e manifesta forte disagio.
- Minzione dolorosa (stranguria).
- Incontinenza urinaria (mancato controllo volontario della minzione).
- Tendenza a nascondersi.
- Abbattimento e anoressia.
Spesso la periuria è il solo segno evidente ed è il motivo per cui il proprietario interpella e chiede aiuto al veterinario di fiducia.
A seconda della gravità e del dolore causato dalla cistite idiopatica felina, si possono associare altri sintomi come: continuo lambimento del pene nel maschio, alopecia autoindotta sulla pancia e sui fianchi (il gatto si lecca compulsivamente la pancia per il dolore fino a strapparsi il pelo), irrequietezza, vocalizzazioni intense, alterazione della relazione col proprietario e con gli altri gatti di casa, aggressività).
Quali sono le cause di cistite idiopatica felina (FIC)?
Anche se molti degli aspetti patogenetici della cistite idiopatica felina rimangono sconosciuti e siano state avanzate numerose teorie, è evidente che il meccanismo patogenetico comporta interazioni complesse tra anomalie vescicali (es. alterata permeabilità vescicale) e modificazioni neuroendocrine.
Chi di voi desidera addentrarsi un po’ di più nell’intricato meccanismo patogenetico, può trovare qui di seguito qualche spiegazione.
La parete della vescica è normalmente rivestita da un importantissimo strato protettivo mucinoso di glicosaminoglicani (GAG). Tale rivestimento è importantissimo, in quanto previene l’aderenza di batteri e/o cristalli, impedisce la penetrazione di sostanze tossico-irritative di provenienza urinaria, e conserva l’adeguato gradiente ionico e osmotico vescicale. In corso di cistite idiopatica, l’integrità di questo strato protettivo viene gravemente compromessa. E’ stato dimostrato che, sia nell’uomo che nel gatto, i GAG dell’epitelio della vescica vanno incontro a significative alterazioni qualitative e quantitative che ne compromettono la corretta permeabilità vescicale. L’esposizione protratta di sostanze ad azione patogena ed irritativa presenti nell’urina darebbe luogo alla sovrastimolazione delle fibre sensoriali dolorifiche localizzate nella sottomucosa e nello strato muscolare della vescica con conseguente cascata di fenomeni a catena estremamente dannosi. Come ad esempio il rilascio massivo di neuropetidi (es. sostanza P, NGF), con conseguente comparsa di risposte infiammatorie locali (vasodilatazione, edema), contrazione della muscolatura liscia vescicale, sensibilizzazione delle fibre nervose e trasmissione di stimoli dolorifici, ed attivazione neurogena dei mastociti vescicali. I mastociti vecicali (autorevolmente riconosciuti come i “registi dell’infiammazione”), sono “iperattivati” in corso di FLUDT da numerosi stimoli (neuromediatori specifici, ormoni dello stress come il CRF o Corticotropin-Releasing-Factor, batteri come Escherichia Coli ecc.). Una volta “iperattivati” dall’enorme ventaglio di stimoli appena menzionati, i mastociti vescicali rispondono con un esagerato e massivo rilascio di numerosi mediatori (es. istamina, citochine, triptasi, fattori chemiotattici, neuropeptidi come NGF, radicali liberi ecc.), responsabili a loro volta dell’innesco ed esacerbazione dell’infiammazione vescicale, della sintomatologia dolorosa e dello spasmo muscolare, ma anche di indurre iperinnervazione si afferente (sensoriale), che efferente (simpatica e parasimpatica), alla base dell’ipereccitabilità funzionale e della disfunzione neuropatica della vescica.
Quale ruolo ha lo stress?!
Lo stress è stato identificato come fattore integrante la comparsa di cistite idiopatica felina o FIC. Lo stress è, infatti, in grado di scatenare e/o esacerbare l’infiammazione della vescica e la sintomatologia dolorifica, sia aumentando le efferenze discendenti simpatiche che favoriscono il perdurare della contrazione del muscolo detrusore della vescica, sia mediante attivazione dei mastociti vescicali tramite il CRF (Corticotropin-Releasing-Factor), liberato da aree del sistema nervoso centrale in risposta allo stress.
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